MAESTRELLI - Il vitto del soldato - 1886 copia

_ 242 _ reali, dalle patate e dalle barbebietole, o mescolata con acquavite di tali derivazioni), varrà il procedimento ac­ cennato al § 72, &, per scoprire la presenza di quell- al­ cool sinistro nel vino, oppure meglio ancora quello pro­ posto dal Casati. Si prendono 10 parti di spirito da saggiare e si uniscono ad una parte di acetato di soda ben secco e fuso; la mi­ scela viene evaporata in seguito a bagno-maria alla tem­ peratura di + 55° C. Il residuo si introduce quindi in un tubo d’assaggio, nel quale si versa a goccia a goccia del­ l’acido solforico in volume doppio del residuo. Riscaldando in seguito il tutto dolcemente, si manifesta un odore grato di pere, che svela la presenza dell’alcool amilico. Le acquaviti che accennino ad essere impure per que­ st’alcool, dovranno senz’altro essere rifiutate per usò della truppa. § 76. — Alterazioni e falsificazioni dell’acquavite, a) A l­ terazioni. - 1° L’acquavite troppo recente possiede un gusto di foco che però perde con l’andar del tempo. È questo gusto che spesso maschera altri gusti anormali dell’acquavite, che potrebbero svelarne a tu tta prima la cattiva provenienza. Incettando dunque acquavite, sarà sempre meglio preferire la stagionata. 2° L’acquavite conservata in caratelli di quercia può acquistare un color giallo-ambra o giallo-bruno per la materia colorante che le cede il legno, e può anche con­ tenere del tannino della stessa provenienza, il quale però comunica ordinariamente al liquido spiritoso un sapore gradito. Mediante l’aggiunta di un sale di ferro, questa acquavite tannizzata si colorirà in bruno. 3° L’acquavite può riscontrarsi alterata qualche volta per la presenza di acido acetico derivante da ossidazione dell’alcool. La reazione acida della medesima svelerà que­ sta alterazione, come pure saturando l’acido acetico con potassa, evaporando di poi l’alcool è trattando il residuo (acetato di potassa) con acido solforico, se ne otterrà

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=