MAESTRELLI - Il vitto del soldato - 1886 copia

— 247 — toletta di latta; ossia grammi 185 di carne pura, e grammi 35 di succo gelatinoso (1). A questa razione di riserva venivano più tardi aggiunti, per il tempo di guerra, grammi 25 di sale da cucina. Perchè il lettore possa farsi un giusto criterio dei pregi di questa razione viveri di riserva fissata per il nostro soldato, riporto nella pagina seguente la tavola della costi­ tuzione dei medesimi nei principali eserciti d’Europa. Da questo parallelo emergono varie cose degne di nota. . Le giornate di viveri di riserva fissate per il nostro sol­ dato, essendo soltanto due, rappresentano la minima con­ cessione a tal riguardo in confronto degli altri grandi eserciti europei, nei quali esse giungono talora Ano a quat­ tro, come nel francese, ma mai discendono fino a due, come appunto avviene nel nostro. Ciò costituirebbe, anche secondo il Kirn, una lacuna da colmare, stante che oggi operazioni rapidissime di guerra possono portare frazioni, anche rilevanti, di truppa nel caso di non riuscire ad ef­ fettuare il loro vettovagliamento per lo spazio di oltre due giornate. La semplicità e facile frazionabilità delle nostre razioni militari di riserva sono due pregi indiscutibili che le ren ­ dono superiori, per questo riguardo, a tutte le altre che loro sono messe a riscontro nel quadro. La facilità di trasporto delle dette razioni è pure pre­ rogativa preziosissima che le avvantaggia rispetto a quelle stabilite per altri eserciti europei. La esiguità del peso com­ plessivo delle due razioni (grammi 1300 circa, compresi gli invogli protettori) renderebbe anzi facile cosa l’ au- (1) Il valore contabile della razione viveri di riserva è stabilito dal § 615 del Regolamento d i Amministrazione e Contabilità pei corpi del R. Esercito (1° maggio 1885) come segue: Due gallette (senza sacchetto) . . . . L. 0,20 Carne in conserva (con la scatoletta). . » 0,80 Totale L. 1,00

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