MAESTRELLI - Il vitto del soldato - 1886 copia

— 289 — I nitrati, i nitriti, ed i sali di potassa e di ammoniaca sono quasi sempre elementi non naturali dell’acqua, ma prove­ nienti dalla decomposizione di sostanze organiche, e per conseguenza indicatori preziosi della polluzione di quella per queste temute impurità. 8° Non intorMdàbile sensibilmente per la ébuUizione. Per questa i bicarbonati terrosi che trovansi disciolti nel- l ’acqua, perdendo un equivalente di acido carbonico, sono ridotti a carbonati insolubili e precipitano, producendo nell’ acqua maggiore o minore intorbidamento a seconda della proporzione più o meno grande in cui vi si trovano. 9° Capace di sciogliere bene il sapone senza intorbi­ darsi visibilmente, e di spumeggiare con esso abbondante­ mente ed in modo duraturo. E su questo fatto anzi che sono basate le ricerche idrometriche delle quali sarà pa­ rola più sotto. 10° Capace di cuocer bene i legumi : prerogativa questa che accenna alla scarsa proporzione nell’ acqua dei sali terrosi di calcio e di magnesio, che sono quelli che le impartiscono la così detta durezza. 11° Libera assolutamente delle più piccole quantità d i sali metallici. Possono esser tollerate soltanto nell’acqua potabile tracce infinitesime di ferro e di iodio che si ri­ scontrano in quasi tutte le acque. Soprattutto bisogna aver occhio ai composti solubili di piombo, che possono inqui­ nare le acque se raccolte su tettoie od in condotti e ser­ batoi di piombo e di zinco. 12° Priva il p iù possibile di materie organiche azo­ tate e de'prodotti della loro decomposizione: acido ni­ trico, acido nitroso, ammoniaca. 11 fissare come si fa da alcuno a 20 milligrammi per litro il massimo di tollerabilità per le sostanze organiche nell’acqua potabile è cosa molto azzardata, in quanto che ormai è bene accertato che non è tanto la quantità, quanto la qualità, provenienza e stato di decomposizione delle medesime che valgono a determi­ nare la deleterietà delle acque. Per conseguenza, su questo punto, vale meglio stabilire che un’ acqua, una volta con­ n i

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