MAESTRELLI - Il vitto del soldato - 1886 copia
— 312 — fino aH’ebullizione, qualora l’acqua sia polluta per sostanze organiche, i refiessi aurei che impartì alla medesima il reattivo, si cambieranno in una tinta violetta d’intensità proporzionale al grado della polluzione. Altrettanto non avverrà qualora l’acqua sia scevra o quasi di avanzi orga nici; essa rimarrà con i suoi reflessi aurei inalterati o quasi. I saggi per riconoscere nell’acqua i nitrati ed i nitriti potrebbero esser quelli stessi suggeriti dalla bella Istru zione germanica per l’analisi dell’acqua potabile al campo, che, per amore di brevità, non riporto qui per intero, ma sfrutto ben volentieri per colmare le lacune dell’ana loga Istruzione italiana. b). « Ricerca dell'acido nitrico. La sua determinazione « qualitativa si fonda sulla proprietà dell’ acido azotico « concentrato di colorare distintamente in rosso una so- « luzione di brucina, anche grandemente diluita. « Si conduce la prova nel seguente modo : si mettono « tre goccie dell’acqua da provarsi in una capsula di por- « cellana bianca, si aggiunge la stessa quantità di solu- « zione di brucina (che l’istruzione prescrive dell’ 1:800 « di acqua distillata), e si lascia cadere a goccie sulla mi- « scela dell’acido solforico concentrato. « Esistendo acido nitrico in quantità rilevante, il liquido « sarà colorato in rosso. « L’acido solforico concentrato si deve provare prima « di ogni saggio colla soluzione di brucina, per accertarsi « della sua purezza (assenza di acido nitrico). In caso di « bisogno, mediante il riscaldamento, si potrà remuovere « dall’acido solforico l’acido nitrico che lo rende impuro. c). « Ricerca dell'acido nitroso. Questa ricerca è pog- « giata sulla proprietà che ha l’acido nitroso di separare « l’ iodio dall’acido jodidrico, e quando questa reazione « avviene da sè in una soluzione concentrata, questa so- « luzione si fa azzurra per l’iodio reso libero, anche per « la presenza di un decimilionesimo■d’acido nitroso. Si « eviterà in questa ricerca la luce diretta del sole, poiché « questa sola può render libero l’iodio.
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