MAESTRELLI - Il vitto del soldato - 1886 copia
— 332 — Per procedere con prontezza nell’uso dei reattivi colo ranti, ci si serve di una serie di vetri da orologio o di piccoli tubi, nei quali si mette una piccola quantità di sedimento da esaminare, e si aggiunge a ciascuno di essi qualche goccia delle diverse soluzioni coloranti (soluzioni acquose addizionate di glicerina ad 1/3, medicata con qual che goccia sia di acqua fenicata all’ 1 % , sia di idrato di cloralio al 2 °/0 che le rende conservative). Così operando si può fare una serie di preparazioni, alcune senza, altre con addizione di materie coloranti, da esaminare a deboli ingrandimenti da prima, ad ingrandi menti più forti in seguito, per rendersi meglio conto degli elementi da studiare. Riguardo alle materie coloranti da impiegare, è impor tante conoscere che non è indifferente scegliere piuttosto l ’una che l’altra. Avendo esse affinità elettive diverse per i vari elementi protoplasmatici dei vari microrganismi, scelte opportunamente, possono servire molto bene a me glio scuoprirli e differenziarli. Così fu già accennata l’affinità speciale dei colori di anilina per il protoplasma dei mcrobi patogeni : « faneri. » (Maggi). Un’ affinità speciale per il protoplasma nucleare e nu- cleolare degli infusori e delle cellule in generale, la hanno il verde di metile, il picrocarminio, la safranina, il bleu di metilene, il verde di Hoffman, il violetto dahlia. Impie gate anzi a dose debole (in soluzione di 1-4 per 1000), le tre ultime materie coloranti tingono anche i nuclei degli infusori viventi. Una colorazione più generale di questi si ha poi col violetto di genziana, il Magenta, il bruno di Bismark. La cianina e la crisoidina sembra colorino soprattutto i globuli grassosi. Per i microbi sono preferibili il bleu di metilene ed i differenti violetti che li colorano intensamente, se le solu zioni sono abbastanza concentrate. Per gli infusori ciliati e flagellati si deve evitare l’ec
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