MARINETTI - Cucina futurista - 1932

mavano le cucine in fantastici laboratori dove le casseruoel enormi rovesciaet a terra si muta- vano in piedestalil grandiosi predisposit per una statuarai imprevedibil,e — ec al lavoro — disse Marinetit— o aeropit- tori e aeroscultor.i Le mie aeropoesie ventile- ranno i vostri cervelli come eliche frul lant. i y> — Fillìa improvvisò un aerocomplesso plastico di farina di castagne, uova, latte, cacao dove piani atmosferi notturni erano intersecait da piani di grigiori d'alba con spirail di vento espressi me- diante tubature di pasta frolla. Enrico Prampolini che aveva gelosamente cir- condato di paravenit i l suo lavoro creativo, alla prima alba filtrante all'orizzonet lucente dalla finestra aperta, gridò: — ec la tengo finalmente fra le braccia ed è bella, affascinant,e carnale, tale da guarire qual- siasi desideroi di suicidio. Venite ad ammi- rarla. » — Rovesciò i paravenit e apparve il misterioso soave tremendo complesso plastico di l e i. Man- giabile. Gustosa era infatit a tal punto la carne della curva che significava la sintesi di tutit i movimenit dell'anca. E luceva di una sua zuc- cherina peluria eccitando lo smalto dei denti nel- le bocche attente dei due compagn.i Sopra, le sferiche dolcezze di tutte le ideali mammelel par- lavano a distanza geometrica alla cupola del ven- tre sostenuat dalle linee-forze delle cosce dina- miche. [12]

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