MARINETTI - Cucina futurista - 1932
questo punto, i l loro apparato digerente in con- dizioni non del tutto normali, cosicché non si possono rimproverare se non seppero reprimere un istintivo gesto di terrore allorché apparve la guantiera sorreggenet la ec cibarie conclusiva ». Cibarie che si gloriava d'un nome oltremodo di- namico : ec Elettricità atmosferiche candite ». Queste care ed indimenticabil ce elettricità » ave- vano la forma di coloritissime saponette di finto marmo, contenenti nel loro interno una pasta dolciastra formata con ingredienti che solo sa- rebbe possibile precisare con una paziente ana- l isi chimica. Dobbiamo dire, per scrupolo di cro- nist,i che solo una minima parte dei banchettanit osò recare queste saponette alla bocca : di coloro che osarono non si conoscono sventuratamenet i nomi. Diciamo sventuratamenet perchè un simile manipolo di eroi meriterebbe di vedersi, per lo meno, eternato in una lapide di bronzo. Si giunse, così all'Ammaraggio digestivo: am- maraggio che non tutit pervennero a compiere dato che molti già erano sprofondati al momento del decollaggio. E s'alzò a parlare Marinetit che, con una eloquenza mirabile che gli scaturiva spontanea quasi che egli non avesse toccato cibo, si scagliò in una accesa requisitorai contro l ' i n- famia della pastasciutta e l'obbrobroi dei raviol,i esaltando, al confronto, i cibi futurisit e in modo particolare i datteri anfibi di cui al l ' inizoi del [128]
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