MARINETTI - Cucina futurista - 1932
sta di cuoco, discepolo ed emulo di Brillat-Sav-a r i n, s'era ultimamenet indaffaraot a ingentilirlo, a togliergil di dosso quel tango di canagliume: l'aveva piegato a non accompagnaris a certç tron- fie e sguaiate cipolle, adipose come belle da ma- rinaio, a certi agli sbiancati e consunti da morbi nascosti, all 'olio rancido e caprigno. Ma sotto le nuove spoglie aveva i modi e le volgarità del v i l- lan rifatto e a nulal gli valeva la continua fre- quenza con quell'aggraziaot ed epicureo messere che si chiama burro. Ebbe sempre la medesima pancia, tumultuosa e invadente : e dovunque en- trasse, nella casa del povero e del ricco, volgeva gli occhi intorno come per imporre rispetto e reverenza, quasi discendesse da troppo magna- nimi lombi per non dover stimare men che nulal le restanti creature gastronomich.e Ma quail erano, di grazia, i suoi titoil nobi- l iari? La ce Cronaca degli memorabilai y> di Da- covio Saraceno, per fortuna, sta lì a cantarcene vita e miracoli : ec lo macarono nato fue et notr-i cato appo gli Ostragot,i gli quai molto et volan- tieri con essolui si solaciavano. Dieto macarono erat di spulcia (leggi spelta) et hebbe sua prima dimora in la regia del magno prence Teodarico, idest in Ravenia, lo qua prence affidato avealo a Rotufo, coco suo genialissim.o Il conobbero gli sudditi dello rege, per virtude della femina del coco , che avevasi invaghito dello ofiziale di guar- dia al palacio et al quale, tra un baciuzzo et uno [51]
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