MARINETTI - Cucina futurista - 1932
baciozzo, confidogli la esistenzia dello nominato macarono. Ergo, l o amore per essolui macarono s'espanse pe r l o populo omne; e t i l bollivano cum cipoglia e t alio e t pastonacca; e t i l condi- vano cum suggo (sic) di cedriollo; e t leccavansi digita e t grugno » . A h, i gentiil damerini, in verità, che si lecca- vano l e dita e i l grugno! Era ben adatta ai loro incalliit palait quella cibaria mostruosa condita con succo d i cetriol.i Gi à m i par d i vederli, i baffuti Ostrogoti, mettersi a scavare ampie buche tra l'erba con l e pesanti daghe e accosciarsi i n- torno, forbendo la bocca s u un lembo dei mu- stacchi, in serafica attesa. Poi l e degne consorti, sfiancate e luride, venivano a rovesciare nel piat- to improvvisato la verminaia viscida dei ec maca- roni » e le braccia villose si tuffavano fino al go - mito nella buca fumigante e l e bocche si spalan- cavano — gnau gnau — e gli occhi colavan giù, per l'eccessiva beatitudine, sulle guance terrose. Fu solo nell'alto medioevo (Cordazio Cama-l dolese: Pietanzie in usaggio appo cliquante no- stre terre et regioni et insule et péninsule et si- milia con spiegato lor modo di prepararle in cu- cina) ch e a i cetrioli s i sostituirono i pomodori, la cu i coltivazione s i er a gi à molto estesa d a quando frate Serenio, al suo ritorno dalla Cina, portò i l preziosissimo seme — e non seme di baco da seta, come comunemente si crede (cfr. a que- sto riguardo la definitiva opera di esegesi storica [52] • • AtefcftT^-rrii #4in i i l i d i f i y ' i n a*'tot* i n ^ M ^ U U U I - ^r*—,***, >vi % 2 * ^ « * — — - ~ - - -
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