MARINETTI - Cucina futurista - 1932

pranzo ed avrà inoltre profumi, musiche, tro- vate, originalità. È evidente che i l successo, a parte le musi- che, i profumi e le altre trovate, non potrà es- sere che straordinario. Basterebbe l'invenzione della vivanda ec ultraviriel y> roba da far pian- gere di gelosia i l dottor Woronof.f — E della vecchia cucina — domando a Fillìa — cosa rimarrà in piedi? Mi risponde con tono inesorabiel : — Niente, appena le vecchie casseruole. È finito il tempo delle pietanze del l 'Artus. i Saremo dur i. Mi sono sentito due lacrime rigare le guancie. Ma allora addio cctajadeel al parsott» delizia della mia giovinezza vorace. Deh, sii clemente, Fillìa, risparmia almeno la ec salama vecchia » di Romagna, la veneranda ec salama da sugo y> che, insieme alla bionda Albana, accendeva l 'e- stro poetico di Giosuè Carducci e di Giovanni Pascoli ». Questo articolo, riprodotto su tutti i giornali, diede la stura ad una fiumana di polemiche iro- niche e beffarde sui valori digestivi delle vivande futuriste. Impossibiel anche solo indicare i mi- gliori scritit di quel periodo. Il pittore Fillìa, r i - spondendo a diversi attacchi, chiarì ripetuta- mente sul ec Lavoro y> di Genova, sul ce Regime Fascista » di Cremona e sulal ec Tribuna » di [89]

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