MASSIEU - Caffeum carmen - 1740
2 1 Cui vede pria degli altri i l Sol , che nafce. Qui di Bacco non mai nocque Tabulò j Legg e , e Religion gultarlo vieta. E* i l Caffè lor bevanda. Elfi robuili Menano lietamente i giorni fuoi > Che fia morbo non fanno ; ignoti nomi Quivi fon la podagra, ignava figlia Di lautezza, e di Bacco , ed altre mille P e l l i, che congiurate i l Mondo infettano. La dolce forza del licor le atroci Cure dilgombra ancora , e i l core allegra. V i di talun, pria d' apprelfar le labbra Al nettare beato, a lento pano Ir taciturno, con fevero c i g l i o, E fronte rincrefpata: ma la dolce Tazza appena votò , che" in un baleno Rafferenolîi, e con arguti fali . Trefcar con tutti già godea. Nè fanno Coftor far beffe ingiuriofe al trui, Nè di morder disio quella innocente Bevanda inlpi ra, folo a dolci rifa B 3 Senza
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