MASSIEU - Caffeum carmen - 1740
3* Di trar le fere a lieta menfa affili, Nè più fembra lor grave , come pria, Rompere i l formo, e abbandonar le piume. Beati l o r , che del foave nettare Vanno fpefìò cofparfi ! in efli i l pigro Torpor luogo non h a , forgono pronti Ai loro umc j , e i primi albor prevengono. E v o i , cui tocca di celefte cibo Pafcer le ment i , ed atterrir co' detti 11 peccator, non ifdegnate i l dolce, Ch' anco a voi fi conviene, almo licore. Elfo i l fianco rinforza, e un certo infonde Al le membra v i gor , e ai corpo tutto ; Nova forza alla voce, e miglior tuono. E vo i , cui fpeflb atri vapor, e i l celabro Importuna vertigine travagliano, Coraggio ! quefta falutar bevanda Il rimedio {àràj nè più ponente Altra v' h a , per fedare i tenui fumi. T a l, fi narra, virtù Febo le infufe, E ben la ftoria del mio canto è degna*
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