MF - La cucina casereccia - 1828 copia

brodo: Poi si farà un altro solajo di maccheroni * accomodato , e guarnito come il primo, ed essendo abbondante la roba , si farà anche il terzo solajo umettato con brodo che basti. Si buchi per rifon­ dervi il brodo , quando sarà cotto a fuoco lento , per non farlo bruciare; badando bene alla cottura, sicché non si annerisca , in qual caso la pasta di­ verrebbe amara , e disgustosa alla vista , ed usando ancora dell5avvedutezza , sicché i maccheroni non vadano molto stretti nella cassa. Gotto , si leva dal­ la cassarola , e si presenta caldo. Tortine Antonicche. Ad un rotolo di zucchero fino , ed asciutto , si uniscono sette uova , e due once di àcqua di can­ nella , e per un quarto d’ ora si volta bene cplla mano questa dose ; poi vi si mette tre quarti di ro­ tola di provola secca grattata, voltandola per altro poco di tempo colla detta dose , che unita ad un rotolo di fior di farina ben maneggiata , se ne fa ­ ranno le Tortine alte un piccol dito , e rotonde di -un mezzo palmo di diametro ; e fritte in strutto , si presentano con zucchero, e cannella. t r ip p a di vacca. Ben polita , e bollita in acqua la trippa , si fa in pezzi piccoli , e larghi, e si cuoce in buon bro­ do grasso , con menta romana , erbette odorifere , uva passa , pignuoli , ed un poco di succo di agre­ sto , a suo tempo, ed aromi. Si condenserà con uova battute , e formaggio , ne’ quali piacendo si ponga anche un odore di- zafferano. Allungata , in brodo , potrà questo servire anche per zuppa , che sarà ottima. .*>6

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