MF - La cucina casereccia - 1828 copia

intieramente di neve , giacché agghiacciale che sie- no la cera si scrosta da se. Perchè questo frutto è facile ad infracitarsi , bisogna coglierlo non intie­ ramente maturo , e che almeno per sei giorni non abbia sofferto 1’ acqua piovana. De Persici , e delle Bricocole. Debbono cogliersi acerbette nel voltar del sole , si covriranno con cera nuova dileguata , ponendole in una pigliata nuova , ben covrendole con sega­ tura di tavole , ed ingessando la pigliata , e con­ servandole in un luogo freddo , e asciutto; si con­ servano ancora , dopo i quattro giorni di sole , un­ gendoli di cera liquefatta nella fossetta del picciuo­ lo , e accomodandoli in una cassetta , con segatura dJ elee , facendo però , che 1’ uno non tpcchi 1’ al­ tro ; e chiusa la cassetta , si debbono serbare in luogo freddo , ed asciutto. Delle Prugna. Quelle che han molta polpa , come sono le Da­ maschine , le Mirabolane , le Pernigone , e li Pru- gnoni tondi sono le più atte a conservarsi. Si de­ ve cavare il fondo ad un barile nuovo da una parte, riempiendolo al xdi dentro di chiodetti conficcati, e di alcuni legnetti in croce per mezzo ; poi colte le prugna nel mezzogiorno , e dati ad esse sei giorni di sole non molto gagliardo ^ si legheranno a quei chiodetti nel barile , in modo , che non si tocchino insieme, indi si chiuderà molto bene il barile , fa­ sciandolo strettamente di paglia , e ponendolo in un monte di arena , dentro una stanza piuttosto fred­ da che umida. Delle Uve. Si deve cogliere questa ben matura verso il mez­ zogiorno chiaro , dopo almeno otto giorni di sere­ nità , e poi si esporrà per tre o quattro giorni al 63

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