NELLI - IL RE DEI CUOCHI - 1932 copia
Il CAPITOLO XX. D E L L A B E C C A C C I A . La beccaccia propriamente detta, che è il tipo e insieme la specie più notabile di questo genere, è a un dipresso della gros- sezza dei nostri piccioni. E alquanto bruna disopra, cosparsa di macchie e di righe corte, nerognole e dun bigio ferrugineo; una riga d'un nero più intenso si estende dall'occhio alla radice del becco, il quale è lungo, diritto, esile, cilindrico; quattro striscie trasversali le corrono parallele sul didietro della testa. Le penne delle ali e della coda sono segnate di macchie rossiccie dentellate; i piedi sono azzurrognoli, leggiermente irridati nelle giovani. Se ne vedono talvolta di quelle che sono quasi interamente bianche; ma le bianche affatto sono rare anzi che no (i). ( i ) La beccaccia è spa r sa nel l ' ant ico cont inente e pa s sa secondo le stagioni dalla pianura alle montagne e viceversa. — Si pasce di vermi e di larve d' inset ti e nidifica in terra appiè degli alberi in mezzo alle foglie secche fra le quali si confonde. Le beccaccie sono generalmente mu t e ; i maschi al tempo degli amori mandano un grido debole, cor t o, gut turale e mono t ono che varia alquanto di acutezza secondo l 'età. È desso un animale poco int e l l igent e; l ' a t t eggi amento goffo, l ' andare quasi impacciato, la vista abbacinantesi facilmente alla luce e gli;occhi grandi e scoperti le danno una fisonomia stupida che diventò proverbiale.
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