NELLI - IL RE DEI CUOCHI - 1932 copia
• CAPITOLO XXIII. • DELLA QUAGL IA E DEL RE DI QUAGLI L • La quaglia è un eccellente uccello, più grosso e carnoso del tordo; le migliori sono quelle che si prendono sulla fine dell'estate e al principio d'autunno. Havvi in proposito il proverbio: « Quando non ci sono più foglie di vite non si^ mangiano più quaglie. » Esse si dipartono da noi al sopravvenire del verno, attraver- sando così due volte all'anno il Mediterraneo per portarsi da una parte del mondo all'altra (i). , Le quaglie si custodiscono e s'ingrassano in apposite gabbie, _ _ — — — • ( i ) Nella, loro traversata fanno stazione in alcune isole del Mediterraneo e segnatamente del- l'Arcipelago greco ; quelle di levante sono in autunno così coperte di siffatti uccelli, che gli abi- tanti ne fanno oggetto di lucroso traffico. Nell ' isola di Capri, presso Napoli, la decima prelevata sopra tale commercio formava uno dei principali redditi del vescovado. — Sulle coste di Morea le quaglie vengono salate; a Santorino si conservano nell 'aceto. Si è notato che il gozzo delle quaglie, prese appena giunte sulle nostre coste, trovavasi pieno d'elleboro, il che prova che l ' istinto le avverte di ricercare nell'effetto eccitante di questa pianta il vigore e l 'energia che lor mancherebbe per compiere un'emigrazione si faticosa e poco in armonia colla loro strut tura. È adunque cosa prudente, a detta epoca, di svuotare il gozzo con particolare attenzione, perchè st vi restasse la minima particella di quell'elleboro cagionerebbe nat*see 3 oppressione del ventricolo p tsarnuti ce-nv^lsivù . jr •#- r* «"" %
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=