ODESCALCHI - IL CUOCO SENZA PRETESE - 1834 copia
1*7 Dabbravo , Signorine mie , che qui viene il buono , ed ora a \ oi s' aspetta di far gu- stare il palato ai vostri comensali : da parte le convenienze colla cuciniera. I piatti d' apprestarsi sono composti di sa- poritissimi dolci ; né già avete ad avere a schifo di mettervi le delicate manine non abbisognando in questi unto veruno di ma- celleria , o cosa che puzzi di salame. Voi volete favorire un dolce così detto Maringhe, ed eccovi il come con tutta facilità lo potrete apparecchiale = Tirati alla fiocca cinque o sei chiari d' uova unitevi numero sei cucchiali di farina fioretto con once Ini zucchero spolverizzato , ed una rapatura di cedrato, o limone fresco, l 'at ta una pappina, preparato un foglio o due di carta bianca consistente come p. e. la carta di disegno m' immagino da \ oi bene conosciuta, disten- detevi sopra a certa distanza uno dall' altro un cucchiaie di questa pappa come si usa per i biscotti, e passate questi fogli al forno tiepido perchè sarebbe cosa facile che si ab- bracciassero. Poi essicati levale questi biscotti dal tQrno| e diligentemente con una coltella distaccateli che vi riuscirà facile. Badale che al di sotto resteranno biancastri , e con un cucchiaie votateli leggermente. Allora, allestito un buon latte miele, empita queste chiappe, e con altro chiaro d' uova sl>attuto assieme ad un po' di zucchero, formatene un sol corpo, e cosi di mano in mano, che al mo- mento si attaccheranno, e li ser\irete lotta sopra un mantile. >
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