PARMENTIER - Il re dei re dei cuochi - 1897 copia
- 11 - III. — I l V i t e l lo . Lo vedete voi correre pel prato, saltare a sghembo, la coda in aria: poi, tutto ad un tratto, ficcarsi fra le gambe della madre, stropicciarle il ventre e, a grandi colpi di muso, cercare di attivarle la discesa del latte ? Ebbene questo gentile e piccolo animale, sì graziosamente rustico, bisogna ucciderlo presto, non appena avrà raggiunte le sei settimane, prima che i suoi denti di latte, siano addivenuti abbastanza solidi per tagliare e masticare l’erba; bisogna ucci derlo presto, perchè, a questa tenera età, la sua carne è vergine come la sua piccola anima di bestia pazza e gioiosa, perchè a questa tenera età tutto, in esso, è squisito a mangiarsi. Più tardi, quindici giorni al più, la speculazione che non conosce vergogna, si sarà impossessata di lui, avranno approfittato della sua ghiottoneria, vizio inerente a tutti gli animali vertebrati, anche a quelli che non sono ruminanti, per impinzarlo con pallottole o polpette di grano turco o saraceno, oppure di semolino. Rimarrà così animale di carne bianca: ma questa diverrà secca ed insipida. I macellai ed i trattori, non lo stime ranno meno; al contrario, lo pagheranno più caro poiché più facile a spacciarsi: ma il sapore, la finezza, la delicatezza di buona bestiolina da latte dove sa ranno? Oh,’ i concorsi regionali! oh, il progresso agricolo!... Lettori miei gentilissimi, credete alla mia vecchia esperienza: non date retta ai resoconti ufficiali, e mangiate sempre il vostro vitello di latte di sei set timane.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=