PARMENTIER - Il re dei re dei cuochi - 1897 copia
meno caro, si usa nelle famiglie meno abbienti, ma, qualche volta, se ne possono trovare dei buoni. Un buon mellone dell’una e dell’altra specie, preso in mano, dev’essere pesante. Quelli leggieri fanno presagire una polpa spongosa, risultato della natura del mellone o della troppa maturità. La parte opposta al capezzolo, ossia quella che teneva al tralcio, dev’essere molle e flessibile. Tuttavia notiamo che un eccesso di mollezza, annunzie- rebbe della maturità; ma in questo caso il mellone sarebbe leggiero. Bisogna che la parte opposta, quella alla parte ove sta la coda sia egualmente flessibile. La coda stessa dev’essere disseccata. Troppo verde o troppo fresca, vuol dire che il mellone non è maturo. Per ultimo, l’odore del mellone dev’essere gustoso o gradevole. Si porta in tavola per primo servizio con zucchero, per quelli che ci tengono o che lo vogliono cosi, ma il pepe ed il sale formano un condimento più sano. È utile bere in seguito un bicchiere di vino generoso, perchè il mel lone, essendo una sostanza assai fredda, può talvolta fer mare la digestione. — 309 - DELLE UOVA. Bisogna avvertire di guardare le uova alla luce per vedere se sono chiare o trasparenti, essendo questo il segno della loro freschezza. È per altro cosa prudente di romperle separatamente in un recipiente e versarli uno a uno in altro vaso, per evitare il caso che uno cattivo infetti le altre d’una frittata o d’altro piatto che si vuol fare. Al capitolo, Economia domestica, abbiamo indicato diversi mezzi atti a ciò.
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