PARMENTIER - Il re dei re dei cuochi - 1897 copia
sopratutto che i desideri dei conv itati siano prevenuti. Le signore saranno servite le prime, cominciando da quelle di destra; nel corso del pranzo non si può seguire conti nuamente questo cerimoniale, ma si osserverà sempre per la zuppa. Non si deve mai lodare nè deprezzare ciò che comparisce in tavola e non si deve mai troppo insistere per fare accettare l’una o l’altra cosa. Bisogna badare nel corso del pranzo di far cambiare le posate dopo il pesce ; è anche conveniente in un pranzo d’et ichetta di farlo ad ogni servizio. L’anfitrione servirà lui stesso il più sovente, o farà offrire da un domestico, i vini fini, guardandosi bene di nominarli soltanto col loro nome, come Pomard, Borgogna, ecc. ; ma sibbene vino di Pomard, vino di Borgogna; i bicchieri non dovranno essere riempiti fino all’orlo, ma un dito sotto il bordo. Se vi è uno o più domestici, dovranno osservare un gran silenzio e non parlare che pel bisogno del servizio; essi avranno l’occhio vigilante per prevenire i bisogni o i desideri dei convitati, come cambiare i piatti, offrire il pane, rimpiazzare le caraffe senz’aspettare che rimangano quasi vuote. Presentando le pietanze, dovranno sempre collocarsi a sinistra della persona alla quale essi offrono. Inutile il dire che la più grande cura dovrà esser quella di non spandere salsa o non far macchie sugli abiti dei convitati. Prima di dare il segnale di lasciare la tavola, la pa drona di casa dovrà far accendere, se la stagione è un po’ rigida, il fuoco nel salone, perchè gli invitati, uscendo da un ambiente riscaldato dai lumi e dalle persone, sono generalmente disposti ad aver freddo. Il caflè ed i liquori si servono quasi sempre in una stanza a parte, il tutto viene disposto sopra un guéridon (ta volo rotondo con un solo piede), e ìe tazze sono offerte ad ogni persona. — 67 —
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