PISANELLI - TRATTATO NATURA DEI CIBI - 1611 copia

De'Cibi- il? fut tempo d\'jLule t ma di Autunno>Q d'Inuerno- Giouamenti.]Sono al corpo dipocOfO neffuno gio namento , ma tagliate per la lunghe çaj4 dalia /the* *i&y & applicate alle piante di piedi leuanoi'ai dor delle febbri. Nocumenti.]Si diger ifcono tardi,grauaro lofio mìco,e fono di catti uiffimo nutrimcnto,maffime ne* giorìu canicttlari. Rimedio. ^Cuocendofi con aglio t c herbe odorate^ effccie:alfornc:ocon ogliocipolla y e vua paffa x orQ • uerfeiata, & empita con Aienta % Agli», Petrofelto* & Aceto. Gradi.]? fredda,& humida nelfecondo graao. Tempi Etadt compleffioni. ] E cibo de ufarft m tempi freddi y da igiouani, da i colerici , & da quei. che s'affa:ieAno. HISTORIE N ATrRALl. La tenca non è nominata dagli antichi Jorfi per-* thefoffe plebeo pefee , come fi dicefolar^o dcluol* go. Solo Cicerone nel libro de Claris Oratoribus fa mentionedi vn oratore Piacentino tiquai pei efìer molto faceto.fu detto per {opramme il Tenca.Non fi ir ouano mai in Adare, ma ne fiumi, o netti lagbi,C quefie ptr il più pinzano difango>ma quelle di fin- mi t non fi pigliano tutto l'anno ma di Autunno fono pw graffe, fono poco fumate da chi habita la Mari- na,ma molto da gente di Terra. Sono cibo da per- fone che molto faticano^ che hanno buono flomaco* 9 però dal telaggio fino al Nuuembre fé no tr;(lif fimo cibo. Pif. de Cibi, E LVC

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