PISANELLI - TRATTATO NATURA DEI CIBI - 1611 copia
ï$S Pifanciii [alatefatte in polucrc^mefcolai e con liquor cedri- no non la/ciano rinafcer i pcli t ma a tempi nofiri non fi uede chefia in ufo di fatarle. Si pongono nell'ac- quafrefca, e quitti fila/ciano flare un giorno , o dui che cofi detoneranno tutta l'Arena e batteranno, il vino cotto con efìe lefapt!tgratealguJlo } e lena lo- ro anco ogni humidità , maffimeje utfi aggiungono herbe odorifere. Jfanciulli giocando con le feor^c nefanno fischietti. Gli Spagnuoli le chiamano Bri- gmgois. RANOCCHI?*. Elettione .] Che nonCiano terrefht, ma natz, & habitanti neWacque,chefiano grofje y e benformate 3 e uo:i generate nel tempo della pioggia. Giouamtti.^Çotte lejfe con oglio,e fale } e mangia te Jorio la theriaca de* veleni di tutte le/erpi,la de- cottione fatta con acqua , & acetogioita a i dolori de denti. Nocumenti.'] Sono di dura digcflione 3 grauano lo (l omaco , & accrefeano le flemme , & il loro nutri- h mento è cattino m Rimedio.] Chefiano ben cotte t e poi apparecchia te con faporfatto di herbe odoriftre,e calde } e con un poco di Aglio. Gradi.]Sonofredde nelfecondogrado , & burnì' do nel primo. Tempi Etadi Compieffioni.] Si dettino y fatene i tempi caldi dai giouamdai colerici, & da chi fa grande effercitio, ma non da i vecchi , ne da if lem- m*:ici, HI-
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