PISANELLI - TRATTATO NATURA DEI CIBI - 1611 copia
12. Pilaneili da : r eleni inertiferì , & ammalano i vermi del corpo. Nocumanti.] Nuocono allagola,aUa lingua, e al palato quando je ne mangia affale maffimcfceche Ac ([nati nuocono alia tojjc.e fa.mo dolere la tefìa. Rimedio.~)M andandole frefthe % e che fiano flat t in/afe nei buon vmo,& in poca quantitài & vn po- co di agito ti icua og::i nocumento. Gradi. ] Lefeuhejono,caide nel i,.grado e fceche nel principio del fecondo, le verdi hanno molta bu- tmditàye poco calore. Tempi Etadi complej]ìoni.']Sono buone l'inverno, e peri vecchi, purché non patifcono ftrette-^adi tctto.& aftematici >e malenconici. HISTORIE NATURALI. Le Noci fi chiamano da Latini lnglàdes,cbc vuol dire Ghiande di Gioue,pcrche ne'primi tempi del ma do efjendogli huomint vfi ti commun cibo dille ghia. de,e rttr ostando poi le Noci effer molto put dolci , e più grate al gufìo le chiamarono per eccelleva Giade di Gjoite.Le Noci con l'inuecchiareperdono l'butui- ditd, u frefea è di minor nocumento , però fé fc ne mangia affai js. crudità, doglia di t'efìa,vertigene, e fete.Con Noce,cipolia,efalefifa vn imptafiro cótrx il morfo del Cane rabbiofo. La Noce quanto più in- vecchia tato più fa oglio,ma la vecchia.elafr'efcafi nocaufa di generar la tofjè. Il nocumento delle vec- chie fiìeuacol farle (lare per vnanottc ti eliacqua salda t e poi mondarle. Quelle che ff cotidifcono ccl 7.':;„'£•
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