PISANELLI - TRATTATO NATURA DEI CIBI - 1611 copia
24 PJfanelli ta , e ben tardi fi digerirono tuttauìa fonograte al fegato. Quandofi mangiano con la Ruta, e confic- chi fecchi a digiuno,preferuano dalla pefìe,e del mot fo delle ferpi.E flato efpetimcntatojhe toccandofi le ferpteen la vergafatta diNocciuolo, reflanoflupi- de,efinalmente muoiono. Del /no legno in Roma fan no i legnaiuoli i ricci,chefi chiamane Teechio>l< li pongono nel vino mtouo torbido, & in vintiquat- tro bore lo fanno diuentarecbiarijfimo, e bellifjimo » O L l V £ . Elettione.]Che fiano ben condite \enate i n luoghi aprichi 3 groffe, come le Bolognefi,che per efjcr inu- tili afar ogliofi acconciano in fahmuoia, e diuen no piùfaporite. Giouamenti.]Tagliano la flemma nelloftomaco t fanno venire appetitole la loro falamuoia, lattando 1 la boccafir igne legingiue\eferma idtntifmcffi. Nocumenti.] Fanno dolere la tefia,cuero lagra- uauo quando fé ne mangia ajfai t mafinte le falate , e fanno venire le vigilie. Rimedio . ] Si mangiano quelle che fono conditi con l*Acetone no col falene habbiano la loro natura verdeggi, e c'hahbiano buona conctatuta , in totfm dell'altre viuande. Gradi.] Lefalate fono calde nel i.gradO,taa l'al- tre temperatamele^ hanno va poco di virtù afiriH gente } & corroborante. Tempi Stadi Cer'flefficfii.'] Seno buone ne i tent' fi freddi % a tutte l'etadi,ecoMpiejTio*i qu elle,cbefo lio condite con ^ie:oJalamuoia t fnu non falate. H1STO*
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