PISANELLI - TRATTATO NATURA DEI CIBI - 1611 copia

31 Pi fan cìfó che infamano ìì [angue y e te vifcere, e con tutto cfjt filano nell'acqua,però poco perdeno.Scnfa compa- rati one fono migliori quei che fi confernano neW- *rfceto,e particolarmente i Cenocfi tengono il prin- cipato,danno poco nutrimento,ma rifoiueno , apre- no,e purgano. Dalla millet evacuano gli bumorigrof fit : amafgano i vermi chef generano ne glijntefìi- ui>fatino ritornarti appetito perduto perche radi- no } & caccianofuori la flemma, mangiandoli aitanti agli altri cibi ,'TugJiono ria tutte le opiUtioni, & giouano a!la[ciatica t & a tutti i dolori dellegiuntu- re. Molti\pei fargli più grati alguflo,ci pongono fc- -eo l'Aceto melato. F l N O C H I O- ììlettione.'jcbefia burtolano.domeflico, e tenero per mang:arfi frefebitouero •granito, & maturo per l'inuemo,o con le radici tenere,e gambi gì-ottani per mangiar fi cotto. Giouamenti.] Prouoca copiofamente il latte,l'ori m: e t[rne[trui,egioua mirabilmente agli occbi,&le urie antiche oppilationi,purga le reni. Nocumenti."}!arda alquanto a digerirfi cof\cru do, come cotto majfimc mangiandone molto,affati- gliele infiamma il [angue a quei ibi fono colerici. R-rnedio ] Mangiandone, in poca quantità che fic affai tener elio ,e che Cta flato primo infufo nell'ac qi'afrcfca. Cradi.]E caldo nel fecondo grado\& fece nelpri m">(rtcora che molti lo pongono caldo nel terfp. Tempi

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