PISANELLI - TRATTATO NATURA DEI CIBI - 1611 copia

4* Pifanelli HisroRIE NsirrzdLI. Aititi impertinentemente bhfunano la Uttttca-, con dire, che ella veneri troppo fangue.ilchc .tonfa,. ne ejfk*ne Htfu»* forte di hcrbiggt^na quando/offe meritarebbe lode t s <ìon btafnto.Ella non faringe,ne. tnnoueit -sorpo.perche non è au/lera, ne acerba, ne atre,ne falfa-Dice Galeno % cbe la lattuca ingioiteli* tu gii fmorquui*ardore dello fianaco , & m vec- chietta lo facetta dormire. No n fi Uni quindi fi ha da mangiare cruda nell'acqua frefea* e o/ne commit* nemen-.e fifa , perche fé gli le ta una certa ottima anditi fttper$tials,U quii tolta via fa che la lattiti ca debilita, & otfufca la vifìa, & acquila peri'ac- qua gran -tento (ha sai tolte n:a quelle [rondi di fot, to,che di terra foglio io efisr ripiene.fi m agiaaoquel le teiere ti: di dentro conferire a gli ardori della te fia ca ifiti dal Sole , &aila frenefia, e all'erefipila . Sn$orrtt'ebullitions del fangue Gli antichi la miti giauano dopo cena per reprimere i fumi dell'ebria • chezjx,e per dormir miglio .perche mangiàuano pò so la mattina , e la fera poi crapulavano fea%adi- ferettione. .Martiale diffe,cU»dere quiz cœna lati* tafolebat attorvnt t Die mibi cttr nofiras tnchoatil* la dapesì Arifioxeno Cireneo adtquaux le lattuche ion l'acqua di mele,a:ciochecrefeefiero più grandi* efafferò più ioice^e più fiponte. E M O I r l A. Eiettiome.]QueH.i che fi coltina ne gli borti,cbe é meglio ieUdfaiauiehxJia tenerelia* che non bah- hìa oroiaMo ilfu fio , ne faccia HUttc, e che fia di fapore

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