PISANELLI - TRATTATO NATURA DEI CIBI - 1611 copia

t Pi&nclii rir:ù di raffreddare , perche da fé non fi mefez Una con cofefredde , l'acerbe fràngono il corpo . tiora- tio nel i.lib. de'fnoi fermoni ada Satira 4. lodò le More con quelle parole. lile fainbrcs deflates pe- raget qui v.igris prandi amori s Fmict, ante grauem qtif geru arbore folem.Ouefto frutto era prima hia. co , ma dal[angue di Vtramo e Tis'oe diuentò rofio. Qjicfl'arbore perche non fiortfee fé non pafjato il freddo fi chiama prudent ifjìma da Poeti, C I R E G E, Bicuione.]Chefiano df dura f&fianca,ma ben mi ture, come fono le Appiè, e le Ceciltane di Plinio , dette danti Corbine.che pare,che tingano di (angue Giou.intenti,"\.Moueno d corpo,eprefìafe ne feen dono dallop.omaco al baffo^caitano lafete,rifrcfcano e prouocano l'appetito. Nocumenti. ] Subito fi putrefano e. gonfiano lo flomaco,per il vento chegenerino ,quando fc ne man giano affaire ma(firne fé fono Aquiaole. Rimedio.] Mangiandoleappreffo fen^a internai io di tempo 3 cibi di ottima foflan^a.e che Ciano alcu- nif alati ,& alcuni Acetofi. Gradi.] Sono fredde nel primo grado, & burnì de nel fecondo. Tempi Stadi Completimi.] Sono buone ne 1 tem- ti caldi per igiouani, & per quei che fono colerici* * foto triple per / vecchi >e per i flemmatici. ti ISTO*

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