Parole in Piazza - Corteo 25 novembre 2023

10 ITIS “ Da Vinci ” Marco Cerraglia Le parole sono pietre, le parole sono schiaffi. Quante parole oggi, nel nostro parlare comune, tra amici, ci mettono in una posizione di superiorit à , giudizio, di mancanza di rispetto nei confronti delle donne, delle ragazze di cui parliamo, con cui parliamo, con cui, a volte, litighiamo. Quante parole abbiamo a disposizione per offenderle, insultarle. non è il caso di ricordarle … .e quanta violenza in queste parole. Avete mai notato che non esiste nella lingua italiana lo stesso numero di parole per insultare gli uomini? La violenza sulle donne nasce prima nella cultura in cui cresciamo, dal pensiero, poi arriva alle parole, tante parole offensive, di varie sfumature e violenza … . Poi c ’è la violenza vera, quella che picchia, fa lividi e uccide. Questa è una giornata di riflessione, mobilitazione contro un'ingiustizia che persiste da troppo tempo e che ha gi à fatto troppe vittime! Non è pi ù accettabile che alcune donne siano costrette a vivere nella paura e nella minaccia quotidiana. Oggi dobbiamo alzare la voce per tutte quelle donne che non sono riuscite a denunciare violenze fisiche, verbali e psicologiche. Oggi noi uomini dobbiamo essere consapevoli e attenti, nei gesti, nei pensieri e nelle parole. Le parole … Ecco cosa ho letto, scritto da un ragazzo, a proposito di Giulia Cecchettin solo pochi giorni fa, e vorrei che ognuno riflettesse sulle sue parole come ho cercato di fare io: “ Non sar ò io a cambiare il mondo, ma qualche uomo deve pur iniziare. Giulia poteva essere mia sorella, mia cugina o la mia migliore amica. Giulia non è vittima di un pazzo, ma della mascolinit à tossica che alimentiamo ogni giorno. Ad uccidere Giulia, come le tante ragazze vittime di femminicidio, sono state le battute che sento in spogliatoio, gli apprezzamenti alle ragazze fuori dai locali, gli sguardi di troppo, le canzoni trap che ci fanno sentire maschi alfa. Ad uccidere Giulia è stata la cultura in cui anch'io sono cresciuto, l'idea che l'uomo sia per qualche motivo superiore alla donna, la cultura del "se l' è cercata", "non è un lavoro da donna", "non piangere come le femminucce". Ad uccidere Giulia siamo stati tutti noi, ogni volta che abbiamo alzato i toni contro una donna, ogni volta che "ai mestieri ci pensa mamma" ogni volta che ci siamo vantati di averne conquistata un'altra, che magari piange e sta male per noi. Ad uccidere Giulia siamo stati noi, quando abbiamo scelto di farci andare bene tutto questo per sentirci pi ù forti. Perch é non fa uomo soffrire per queste cose, non fa uomo interrogarsi sui propri comportamenti, non fa uomo postare un pensiero su una tragedia cos ì . E poi il problema è delle donne, no? NO. I femminicidi sono un problema di tutti e quando lo capiremo sar à sempre troppo tardi. Le parole … . Queste le parole di un altro uomo, il padre di Giulia, alla notizia della morte della figlia per mano dell ’ uomo che diceva di amarla. L ’ amore vero non umilia, non delude non calpesta, non tradisce e non ferisce il cuore. Ma soprattutto l ’ amore vero non urla, non picchia e non uccide. Cos ’è allora la violenza di genere? Pensiamo forse che non ci riguardi? È l ’ idea di possesso, la gelosia strisciante, sono le parole o le azioni pi ù o meno consapevoli, le battute fatte con gli amici per farci due risate, le frasi dette senza pensarci due volte, quello che diciamo senza pensare, anche quando non intendiamo fare del male o offendere, una battuta inopportuna o un po ’ spinta per strappare una risata a qualcuno. Prima impareremo a considerare il peso delle nostre parole, prima riusciremo a creare una societ à pi ù sana e pacifica, cominciando ad amare in maniera rispettosa, riuscendo a dire addio, nonostante il dolore, se quella persona che noi abbiamo amato non sta pi ù bene con noi. Oggi vogliamo, allora, dedicare il nostro pensiero, in questa manifestazione, a Lorena Quaranta, a Giulia Donato, a Martina Sciallone, a Oriana Brunelli, Alina Cozac, e a tutte le donne, 105 solo nel 2023, che purtroppo ora non ho la possibilit à di nominare. Troppe donne sono morte perch é

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