RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937
negli altri tronfiezza puerile e sforzi da nani. Sapet e che avvenne d'Icaro quando s'attentò di volare con ali fittizie! e che luttuosa fine abbia incorso quella rana che a forza di gonfiarsi pretendeva emulare i l bue! Primieramente siffatti pranzi vanno riguardati an- che sotto al nobile aspetto d'una esposizione artistica, ove fra tante cose si va ad ammirare l'opera d'un cuoco oltramontano da dieci franchi al giorno, ed • un credenziere da non so quanti a l t r i: quando che nelle case del buon popolo non è raro che si abbia da compatire un mediocrissimo b r u c i a - p e n t o l e , o fors'anche un'umile servetta da dieci franchi al me- se: e da ciò nasce che per voler dare un gran nu- mero di piatti bisogna ricorrere terque q u a t eer q u al sullodato majale. In secondo luogo, alle grandi mense o tutti i piatti (salvo la frittura e l'arrosto che si portano al momento debito) campeggiano già sul- la tavola disposti in giro e sopportati da vasi d'ar- gento caloriferi: oppure ogni coperto va munito della lista delle vivande, scritta per due terzi in fran- cese e per un terzo in inglese (giacché in lingua ita- liana non è permesso nemmeno di mangiare). E mi ricordo che la prima volta quella carta l 'ho creduta un madrigale, e dissi ingenuamente fra me stesso :
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