RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937

Disse Parny, non so più dove, che les d i exu font b i en et font vite', e io, trattandosi dei Luculil a tavola, dico che Ics d i exu font vite et font b i e. n Nè s'ha poi a credere che quella prestezza sia opprimente : oibò ! allora non la userebbero coloro che hanno la mis- sione di raffinare tutte le voluttà della vita. Il tem- po, a considerarlo in astratto, pare brevissimo, e più ancora quand'è passato; ma intanto che passa ci mette proprio tutto i l tempo che occorre: e nello spazio di un'ora e mezza, ci sta commodamente del gran bene e del gran male. Ma i pranzi del popolo oh come sono lunghi quan- do assumono una certa importanza ! Un po' che scar- seggiano le persone di servizio, e nelle occasioni so- lenni s'imbalordiscono e non sanno più quello che si facciano: un po' l'operazione del trinciare esegui- ta sulla tavola con grande stento e prosopopea da qualche commensale mal pratico, che ad ogni i n- contro di articolazione sbuffa e si lagna del coltello male affilato: un po', e assai più che un poco, le ostinate cerimonie che alla loro volta fanno tutti per- chè gli altri si servano prima di loro; quindi un an- dare e tornare, e balzare del piatto come battuta e rimessa al giuoco del pallone: un po' che alcuni, dopo essersi fatti pregare ben bene a servirsi, istituì-

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