RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937
moversi, e cambiare aria senza la menoma taccia d'inciviltà: perchè tante ore d'obligo a continua- mente masticare adagio adagio e seduti sempre a quel posto, sono una enormità; e all'uomo ragione- vole deve sembrare d'essersi trasformato in una be- stia ruminante, e trovarsi legato alla mangiatoja. Ag - giugnete poi che è cosa malsana quell'insistere per tanto tempo a dare cibi da elaborare al ventricolo, obligandolo a ricominciare ogni istante le proprie operazioni, e quell'ostinato sovraporre materie nuo- ve a materie già concotte, sciolte, e pronte per le se- conde vie. Tutto ciò disturba la tranquilla e nor- male facenda della digestione: lo stomaco e gl ' in- testini s'imbrogliano nella complicata gestione di so- stanze tanto varie e di varia data. È come quando si lasciano indietro molti figli di tre o quattro letti; so- no sempre affari ingarbugliatissimi che danno tanto da manovrare agli avvocati. Così partirete da quei desinaracci per mettervi i n mano dello speziale. Dunque, agli Illustrissimi la gloria dei pranzi i l lu- str i: al popolo i l modesto vanto dei pranzetti alla buona. Quando non si faccia troppo è anche facile far bene, e si può escire dall'ordinario con alcuni piattini squisit,i da scegliersi a piacere secondo i l • •—161
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