RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937
una violenza e pertinacia tale, che la loro volontà diventa una specie di sentenza inappellabile. Si an- derà in una casa a far visita : « Oh bravo ! che for- tuna è la nostra! è proprio capitato a tempo: oggi bisogna restar qui a far compagnia a noi e a qualche buon amico.—-Aggradirie tanto volentieri, ma non posso perchè....—-Non ci sono pretesti che tengano, di qui non si parte. — Parola d'onore, oggi sono im- pegnato altrove. — Dica dove e manderemo ad avvi- sare, e disimpegnaral », ecc., ecc. E sono capaci di na- scondervi i l cappello per impedirvi la fuga. Che se tenet e saldo a voler partire, vi fanno il muso lungo e le lagnanze pungenti: «Oh, già, se si trattass e di casa X o di casa Z non direbbe di no: ma noi non abbiamo nulla che la interessi, e qui si secca. » Talora con queste sconvenienze si vince la partita, e un po- vero diavolo resta ad annojarsi davvero con una fa- miglia per provarle che non è nojosa. Taluni hanno perfino questo vizio che, più un tale si ostina a schivare i loro pranzi, più si infuriano a invitarlo: ma non basta: spingono l'indiscrezione a voler sapere per forza quale sia i l motivo che lo ten- ga lontano. Indagini d'una inciviltà prodigiosa. Come saperlo, e perchè saperlo? Forse non vorrà staccarsi dalle proprie abitudini : forse la vostra cucina non
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