RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937

gli è sana, o non gli accomoda l'ora del vostro desi- nare, o gli è antipatica qualche persona di casa vo- stra, o vuole evitare una qualche Putiiar : che so io ? si danno tanti casi in questo mondo! Trovate che al- cuno sia un po' troppo difficile ad accettare ? dira- date gl ' inviit fino a non farne più: che si può - es- sere ottimi amici senza mangiare insieme. Stiamo al pensiero semplice delle cose : perchè si invita a pran- zo ? per far gentilezza e piacere. Ma la gentilezza che insiste troppo si cambia in importunità: ma i l pia- cere per forza diventa disgusto: dunque non secca- tevi e non seccate . A proposito di ore, bisogna bene che io sappia quale è quella di casa vostra. Il bel mondo sud pranzare alle cinque: l'aristocrazia, la burocrazia, i possiden- t i, i negozianti, i professionisti, gli artisti, ecc. Mo l it tirano innanzi qualche mezz'ora, ed è del gran ge- nere, massime in certe stagioni, attender le sei, e anche al di là. Insomma, i l tardare è sempre cosa sublime, mirabile, lionesca. Al t ri mo' anticipano qual- che mezz'ora, e taluni sono capaci di calar giù fino alle ore quattro, al disotto delle quali poi non è permesso discendere, sotto pena di sentirvi a diman- dare qual sia la vostra setta o da qual mondo ve-

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=