RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937

perchè almeno quando si dorme e quando si mangia si ha da poter credere di essere in casa propria. Sup- poniamo, per modo d'esempio, che da voi si pranzi alle ore due : chi può imaginarselo, fuori degli amici ? Appena mangiata la minestra, arriva una visita di persone di riguardo che sono dblenti e imbarazzate d'avervi sorpresi a tavola: ma voi fate i disinvolit e i giul ivi tuttoché più dolenti e imbarazzati di loro per esservi lasciati cogliere a un pasto esemplarmen- te frugale; cosa tanto probabile in chi desina alle due ore. Quei signori vogliono partire e lasciarvi in l i - bertà; voi non potete permetterlo quantunque in cuor vostro l i mandiate sulle corna di tutti i diavol;i e protestate di aver quasi finito, e fate passare la frittura per l'arrosto, e fate correre di soppiatto Tuni- ca servetta o un figliuolo a comperare quattro pera e una fetta di formaggio che debbano rappresentare il dessert, intanto che un pajo di piatti vuoti s'inge- gnano a nascondere le più larghe e vivaci macchie della tovaglia. Questa piccola scena comica basti per tante altre a dimostrarvi gl'inconvenienti del non r pranzare all'ora commune. Almeno a quell'ora po- trete cavarvi la fame con patate e carne di pecora, e poi alla sera lagnarvi sbadatamente in conversazione che i tartufi e la selvaggina v'han dato un po' di peso

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