RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937

alla una), dunque bisognerà tralasciare di far cola- zione : e poi, che si fa tutto i l resto della giornata ? come si fa a ottenere la sera? vuol essere una gran noja! » Difatti a due ore e un quarto, due e mezzo al più, i l pranzo è finito. Si resta un'altra mezz'ora a far chiacchiere, e poi? siamo ancora nel cuore del- la giornata, e questa famiglia avrà le sue occupazio- n i. Si parte, ma per dove? e a che fare? come può impiegare utilmente i l tempo un uomo pieno di cibo e di bevanda? Pieno per più ragioni: perchè non aveva fatto colazione, perchè della roba ve n'era, per- chè poi sovratutto ve la ingollavano per forza. E tan- to più cresce i l senso della obesità, in quanto che per l'ora insolita anche la dose abituale di nutrimento sarebbe troppa. Si gironza per le strade, ed è un' in- vidia a vedere i l suo prossimo snello e attivo che va preparandosi l'appetito per i l pranzo. Si ha beli'af- fettare un'aria disinvolta e rinunciare allo stecco a fine che nessuno sospetti che si attende seriamente all'opera del chilo. L'uomo appena escito dalle mani dell'ospitalità cordiale, ha scritto su tutta la persona le parole: ho desinato. È un po' più tondo e rubi- condo del solito, i l respiro alquanto greve, e un tutto insieme d'impacciato e di svogliato che tradisce da • un capo all'altro della contrada i l mistero di una di-

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