RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937
cavalieri erranti per provare che la sua dama è i l più eletto fiore di bellezza e di virtù. E l'amico partiva, ma in questa intelligenza, che avrebbe gironzato a vista della casa almeno una mezz ' ora: perchè se mai sopragiugneva un tardivo a rimettere la tredici- na, egli risaliva in coda a rifare i l quattordici. Pas- sata la mezz'ora e, per colmo di precauzione, un altro quarto, se ne andava all'osteria, beato di aver reso a madama un sì importante servigio. Un altro aneddotino, e quindi passeremo oltre. Era- vamo in casa d'un amico, lì lì all'istante di passare nella sala da pranzo. Uno degli invitati aveva l'aria preoccupata, e con occhiate rapide passava in rivista la comitiva. Rivoltosi al padrone di casa, dimandò: «Non si aspetta nessun altro?—No, ci siamo tutti. » Si va a tavola, e.... l'amico è scomparso. Un servitore annunzia che « Il signor N . lascia mille doveri e mille scuse, ma per un affare urgente che aveva di- menticato, deve privarsi del piacere della compa- gnia. » La cosa ai più parve strana, e si cominciò ad almanaccare sulla causa. Chi opinava che si sarà sen- tito male : chi dimandava se mai si fosse tenuto qual- che discorso che indirettamente avesse potuto offen- derlo: un tale, celebre per le sue distrazioni, soste- neva nulla esservi di più facile e naturale quanto un
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