RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937

impegno indeclinabile e stato dimenticato. Finalmen- te uno di quelli che se ne intendono, e che talvolta da una sola parola indovinano tutto un uomo (come Cuvier da un dente fossile argomentava tutta la strut- tura d'un tipo perduto di bestia), disse : « Il vero motivo credo averlo scoperto i o: eravamo in tredi- ci, e quando fu certo che non arrivava più nessuno a cambiare i l numero, si è salvato colla fuga. » A questa rivelazione una signora sentimentale escla- mò : « Poverino ! si è sagrificato per tutti. » Il gior- no susseguente trovo per via i l disertore. «Oh, sti- matissimo! quale sgraziata combinazione ci tolse jeri la fortuna di averla con noi? si temeva forte della di lei salute.-—Caro Dottore, non ha avvertito che saremmo stati a tavola in tredici? — Oh diavolo! è vero pur troppo; e, ora che ci penso, la cosa era tan- to più seria e di pessimo augurio perchè non ci man- cava nè i l medico nè i l prete.—-Bravo! è precisa- mente quello che pensava anch' io: la si figuri se io sono uomo da lasciarmi cogliere a questi lacci. » Dunque saremo a tavola in dodic,i quattordici, se- dici al più. Va bene : è un numero che non genera ancora confusione, che non rallenta troppo i l servi- zio, che lascia partecipare tutta la comitiva a un tema interessante, senza impedire i parziail discorsi tra i

RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=