RAJBERTI - Arte di convitare parte prima - 1937

serbo: con che fallisce lo scopo massimo del conve- gno che si raduna per passare alcune ore fra le delizie della schietta e lieta convivenza. Perciò, prima e su- prema cura dell'invitante deve esser e quella della scelta. V'hanno eccellenti famiglie che contano fra gli amici qualche cattivo soggetto, e, ciò che è più singolare, conosciuto per tale communemente. O sia pochezza di criterio, o sia debolezza di carattere, o sia eccess o di buona fede, o sia i l trovarsi eccentrici a quella porzione raffinata della società che sa, vede e giudica: fatto sta che questi casi non sono infre- quenti: e non v'ha forse alcuno de' miei lettori i l quale non abbia più volte domandato a sè stesso: . « Come mai i tali si lasciano venir per casa i l tal al- tro ? » Ma costui, appunto perchè non desiderato nel- le buone famiglie, si tiene tanto più legato a quest'u- na, e c'entra sempre, e c'entra in tutto, e specialmen- te negl ' invit,i e la sua presenza disturba, perchè è più indigeribile d'ogni più indigeribli vivanda. Ma anche questo riguardiamolo come fatto eccezio- nale. I vostri amici saranno tutti fiori di buona e brava gente; eppure quando date un pranzo, a fine che non riesca freddo e nojoso, bisogna saperli assor- tire; perchè, replico, i l bello morale di una mensa amichevole è che tutti gli invitati armonizzino tra

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