RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
Giacché s'è nominato per incidenza i l vino, mi fer- mero un istante a parlarne di proposito. V' ha della gente così dabbene e ingenua che non se ne occupa punto: e quando per un pranzo hanno pensato alle casseruole, credono di aver provveduto a tutto. Ma dico, di grazia, per chi ci avete voi scambiati? sia- mo noi persone materiali, capaci solamente di man- giare? noi vogliamo anche bere, e seriamente. Dun- que, senza cerimonie, come si sta a vino in casa vostra? Notate che dico a v i on e non a v i n, i e con- solatevi: perchè vi tolgo addirittura lo sgomento di pretensioni indiscrete : mentre io pongo per massima che i vini sono un lusso dal quale si può anche di- spensarvi affatto, quando che i l vino è indeclinabile necessità. E per vino intendo quello nostrale, di botte, i l così detto vino da tavola o pasteggiabile, che è fondamento e base del bere savio e ponderato e durevole, per quanti vini possano interpolarlo mo- mentaneamente e in via di parentesi: come un fiu- me è quello che è, e prosegue imperturbato, dign-i toso, col proprio nome i l suo lungo corso per quan- ti rigagnoli o torrentelli vi mettano foce. Anzi sog- giungo, che i vini sono di solito i peggiori nemici del vino: perchè col pretesto che vi sono tre bot- tiglie del celebre vino tale, e quattro del famoso ta-
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