RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

galantuomini mal si prestano a sì fatti l iquid:i ma quando occorre talvolta di fare una gitarella in cam- pagna e d'arrivare in casa d'amici che recano da bere, « Sì, rispondiamo, ma via subito quei piccoli calici e quelle bottiglie con catrame, e dateci in cam- bio i l vino fresco di botte, di quello che se ne vuota d'un fiato solo un bicchierotto, e cava la sete e con- sola lo stomaco. » E difatti, che razza di vini sono cotesti da sorbire nei dital,i e sui quali bisogna sbat- tere la bocca e fare una meditazione per definiril ? Il più delle volte sono porcherie senza patria e senza nome. Trovandomi in una casa ove si servivano pa- ste e vin,i i l padrone mi si accosta con un cierino di gran compiacenza, e dice : « Adesso, dottore, voglio farti provare un vino particolarissimo, che ho fatto proprio io colle mie mani. » Dopo averlo assaggiato, non ho potuto a meno di rispondergil : « Sarà che io non me ne intendo, ma bevo più volontieri quei vini che fanno gli altri coi piedi. » E tenet e a mente che i vini troppo abbondanti di parte zuccherina o spiritosa sono nemici del pasto; e tenet e a mente che la maggior parte dei vini che passano fra i l popolo sotto i l titolo generico di f o - r e s t i e,r i oltre al non essere vini da tavola, quando anche fossero legittimi, sono i l più delle volte per- 109

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