RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
nare e nessuno gli abbada: quegli pare attentissimo ai discorsi e non sente nulla. Ora udite un egoista a diventar tutto sentimentale e umanitario: ora è un'ottima pasta d'uomo che robespierizza. La sala diventa una gabbia di matti, e ciò qualche volta va bene : semel ni a n n o, ' e se vi par poco, aggiustiamo- la con una traduzione libera: d i q u a nod i n q u a n .d o Il male è allorché uno solo o due sembrano matti, che allora servono di scandalo o di trastullo agli altri : ma quando s'è tutti insieme in una cosa, allora c'è l'armonia : e alla fine dei conti è meglio parer qualche volta matti che seguitare tutta la vita a parer savii. Non dimenticherò mai una cena famosa fatta in car- nevale del 1839 nello Studio di un nostro celebre pit- tore. Eravamo una grossa comitiva con molti nomi distinti in lettere o in arti. Con gente siffatta non si scherza, e i l pasto fu squisito, e i più superbi vini di Europa comparvero a farsi giudicare da quel- l'areopago: quando, dopo tanti, fu annunziato un vino del Fr iuil del 1802. A sì remota fede di nascita fu una maraviglia e un applauso unanime, clamo- roso: e un poetastro da vernacolo si sentì preso da tale accesso di tenerezza, da una così irresistibile commozione di cuore, che a stento ratteneva le la- grime ragionando di un vino così vecchio: e infine
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