RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

per un'ora pomeridiana, per le due, purché andassi. Ma la cosa era impossibile: perchè, ad onta delle proibizion,i in fine di tavola avrebbero aspettato una mia sorpresa: e io non voleva nè compromettere la gloria del 'altr 'anno, nè restar là a mangiare e bere senza gloria. Oh, la gloria come costa caro! Insom- ma, mi sono finto ammalato, e non mi mossi da ca- sa mia : e desinando in silenzio e frugalità, sospirava dietro alla crapula gioconda e romorosa di Don Carlo. E, per l'istessa ragione, non vi ritornai più a nessun anniversario posteriore. A Milano, sì, ma a Ceriano, no. E loro a burlarmi per non esserci an- dato in causa del brindis;i e io a negar sempre con faccia bronzina la verità evidente. Posso dirlo adesso, perchè c'è passato sopra tanto tempo, e Don Carlo è in paradiso da un pezzo, e dispersa quella bella compagnia : vicende umane ! O raffazzonatori di brindisi annuali, non è questo un esempio salutare e una buona lezione? Quando penso ai poeti cesa- rei, costretti a comporre e disporre parole rimate per ogni onomastico di tante Altezze, e per ogni nascita di principino, e per ogni matrimonio di principessa, e per ogni ragnatela che si movesse a Corte, mi pren- de compassione del loro cervello. E non è gran male che i l poeta cesareo sia un mestiero abolito come l 'ai-

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