RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
tro di buffone. Ma almeno dal buffone si toleravano utili e ardite verità: dal poeta non si soffrivano che stolte bugie. Perciò i l buffone sparì dalle Corti qual- che secolo prima del poeta. Quando i versi a tavola non si riducano alla mono- tona lode d'un padrone o d'una padrona di casa, ma piglino occasione o da avvenimenti lieti, o dalla presenza di alcun uomo illustre, allora possono anche assumere importanza di lavoro d'arte. L'avervi già condannati a sentire un mio brindis,i mi mette in tentazione di proseguire a farvene subire un altro, scritto con aria di pretensione maggiore, perchè s'in- dirizzava nientemeno che al maestro Rossini. In buona coscienza dovrei risparmiarvelo, perchè fu già stampato, salvo qualche strofa, perfino in una strenna; e per un componimento qualunque i l finir sulle strenne è l'ultima fase di degradazione: è co- me i l cavallo che va a finire di vecchiezza in mano de' carrettieri. Siccome però quando fu scritto (1838) parve cosa d'un'audacia insolita, e mise in orgasmo le spie, e fece latrare i cagnotti; così abbiate la pa- zienza di rileggerlo adesso, e poi mi saprete dire per mia tranquillità se vi siano dentro i principii di un rivoluzionaroi furente.
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