RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

duta una mozione d'urgenza per far passare la legge seguente: che chiunque dei così detti scrittori, lette- rati o scienziati, agronomi o economisti, articolisti o linguist,i membri o non membri, oserà in avvenire chiamar parmigiano i l formaggio di grana, sia con- dannato a non mangiar più altro formaggio che quello fabbricato nella città di Parma. Oh, l i met- to teremo al dovere noi i filologi traditori! Del resto, mio caro Giorgio, con un'altra giornata che noi passiamo insieme, io ti rendo un convitante perfetto. Le mende che furono scopo alle mie cri- tiche riguardano piuttosto la forma che i l fondo: ma i l sentimento della buona tavola tu l 'hai, e ciò è come i l dono della tavolozza per riescire pittore: perciò ti dico ohe nell'insieme sono contento di te: u bi p l ua r n i t te ni n c a r m i n e . . . . capisci i l latino tu? — Ma dottore, dove hai la testa ? non abbiamo pas- sati insieme gli anni di università? — Ah, sì, è ve- ro: in questo momento non me ne ricordava più: quantunque, vè, sia detto fra di noi, questa non sia una gran ragione: giacché dopo tanto tempo po- tresti averlo dimenticato tutto, o, ciò che è più com- modo, non averlo imparato mai. Si starebbe freschi - se, per andare a Pavia o a Padova, si dovesse sapere il latino, o anche solo l'italiano. Dunque, come ti 158 —

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