RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
Giorgio e sua moglie si scambiano un'occhiata d'in- telligenza e si levano in piedi : tutti fanno lo stesso, e si ritorna nell'altra sala. Questa volta non si fan- no più le smorfie di prima per voler cedere i l posto : s'ha ciarlato e s'Iha riso molto, s'è anche bevuto ab- bastanza bene, s'è entrati in qualche confidenza con tutti o quasi tutti, nel muoversi si discorre ancora calorosamente; perciò si va avanti senza tante ceri- monie : manco male ! Qui è i l caso di rimarcare che se l'allegria e i l vino possono far dire qualche scioc- chezza di più, in compenso ne fanno fare qualch'una di meno. Non accade però così tra i grandi signori: siccome là si agisce dietro principii inconcussi e r i - conosciuti, non v'è pericolo che i vapori del pranzo salgano dallo stomaco alla testa, e facciano dimenti- care a chichessia la propria parte in quella seria rap- presentazione : quindi si va via da tavola collo stesso ordine col quale si è venuti. Io che talora mi lascio andare alle più matte fantasticherie del mondo, tro- vandomi nell'umile coda degli invitati di nessun san- gue, qualche volta ho pensato : « che cosa mo acca- drebbe se io repentinamente mi portassi al fianco della marchesa, e pigliatala sotto al braccio, andassi avanti pel primo, pettoruto e fiero? la marchesa ca- drebbe in isvenimento, imaginandosi d'essere assa-
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