RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
no quelli ! mascalzoni appena degni di far cuocere le patate o le castagne in piazza: già si pagava anche in proporzione.—1 begli anni della divagazione e della spensieratezza universitaria, dove sono andati? pochi soldi, mólta salute, nessun pensiero, e padroni del mondo! E quanto ridere di tutto e di tutti! E quanto parodiare le lezioni dei professori collo stile, colle voci e coi movimenti di ciascuno! E quanto schiamazzare e tempestare e imbestialire in quel tea- t ro dei q u a tot ri l l u s t r i is ssi img n io rc a v a l i e r compa- d r o n i ! — A proposito, sai? non lo chiamano più così: o che quegli illustrissimi non sieno più quat- tro, o che alcuno dei quattro non sia più illustriss-i mo, fatto sta che gli hanno cambiato quello stermi- nato nomaccio aristocratico: e, presa una scorciato]a che abbrevia la corsa di cinque sesti, lo ribattezzaro- no per t e a tor del c o n d o m i.n i o Che colpo di sintesi ardito e inaspettato! è proprio come se avessero so- stituito una strada ferrata al lento viaggiare in barca. E io ho sentito dei bestemmiatori a dire che l'Atene lombarda è i l L u oog P i o T r i v uol z i delle scienze, e che non vi si fa mai nulla di nuovo: lo ripetano adesso, dopo la scoperta del condominio. — Ma non ti viene mai in mente che delizia sarebbe a passare un poco ancora di quella vita gioconda e beata ? —
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