RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
poca filosofia in quelle tante famiglie che servono a tavola i l caffè. Nel la saggia economia del diletto è ammesso come assioma di non esaurirlo d'un fiato solo, ma di gioirne pacatamente, con commodo, e di lasciare alla fine qualche piccolo desiderio da sod- disfare ancora. Dunque, perchè s'ha proprio da far tutto a tavola ? È la maniera di farci levare da mensa mogi mogi e imminchionit,i con un certo vuoto, se non nel corpo, almeno nell'anima, per i l pensiero di aver finito. È ben altro affare, quando i l commen- sale alzandosi pensa deliziosamente: «Adesso si va a prendere i l caffè ». Dico bene ? a me pare che le mie ragioni sieno di una chiarezza ed evidenza tale, • che se argomentassero così nelle altre scienze, non si lascerebbe più luogo a controversie. M i ricordo bene di aver condannato l'uso di stare troppo tempo a tavola: ma non è meno riprovevole i l sistema di alcune case, per le quali i l pranzo sembra essere una contingenza affatto secondaria, e quasi un debito antipatico da pagare colla massima fretta per non pensarvi più: via una cosa, l 'al tra; via una cosa, l'altra ; e mentre si sta pelando una castagna, ci vengono addosso col caffè. Ma che furia-! facciamo i nostri affari con calma e ponderazione: i l caffè lo prenderemo di là, da qui a un quarto d'ora : lasciate
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy ODkxNTE=