RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

so ben deposto e decantato, poiché i l nuotarvi an- cora dentro la polvere è difetto capitale. Per giugne- re a tutti questi scopi che sembrano incompatibili tra loro, bisognerebbe fare i l caffè a macchina: di- fatti sarei del savio parere di proscrivere quelle co- gomacce di rame stagnato che versano i l caffè da quella specie di nasaccio capovolto che lascia eva- porare la parte oleosa, volatile. Le macchine da caffè vanno annoverate fra le conquiste gloriose dell'at- tuale incivilimento: e ve n'ha di vario genere, e in- gegnosissime, e perfino trasparenti che lasciano ve- dere tutto il processo dell'operazione, talché stando attenti ad esaminarle, mentre se ne attende i l bene- fico risultato, si riceve anche una bella lezione di fi- sica, di mecanica, di idraulica, di pirotecnica, che so io? insomma, c'è della scienza in azione, e la scienza colta sul fatto dà tutt'altro succo, ed è ben altrimenti digeribile che quella blaterata dalle catte- dre o dai l ibri. Chi serve i l caffè non distribuisca mai zucchero nel- le tazze, nè tanto nè poco, come sventuratamente hanno fatto le buone figlie di Giorgio: perchè i gusti sono vari,i dal bere dolce come i l miele fino al voler assaporare in tutta la sua purezza ed energia l'amaro sublime della nobile fava. A ciascuno, di

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