RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937
di addormentarsi alla prima pagina, impararono l'ar- te, lo devono al caffè. Ma, a proposito di notti in- sonni, ci sarebbe a riflettere ben altro. Se io posse- dessi la millesima parte del genio statistico di alcuni nostri grandi filosofi, per esempio di un Adriano Balbi, vorrei studiare e sciogliere un sommo proble- ma. Verificare di quanti milioni d'anime (e di cor- pi) siasi aumentata la popolazione del globo dall'e- poca della difusione del caffè: e poi calcolare, al- meno in via approssimativa, quanta parte di tale au- mento sia da accreditarsi al caffè. Dopo le quali os- servazioni non vi meraviglierete più se le più potenti e incivilite nazioni che ammettono i l principio della libertà, almeno astrattamente, in casa propria, dopo molte ciarle chiamate p r o t o cio l l chiudano ancora un occhio tolérante su quel nefando mercato, ossia ma- cello di carne umana conosciuto sotto al nome di t r a tat dei n e g.r i Capperi! sono coloro che, per com- pensazione, ci mantengono i l caffè, e per giunta an- che lo zucchero da raddolcirlo. Moi caro Giorgio, ora che non resta più nulla a fare pei piaceri della gola, vi sono però ancora diverse convenienze reciproche da osservare. Noi convitati dobbiamo restar qui almeno almeno una buona mez- z'ora, tanto che non s'abbia a credere che siamo
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