RAJBERTI - Arte di convitare parte seconda - 1937

dei buoni amici, e incidentemente può anche servire come anello di concatenazione tra un invito e l 'al- tro, dove l'invitare è frequente. E così di pranzo in chilo e di chilo in pranzo, moltissimi raggiun- gono quelle periodicità ebdomadarie o poco meno, che, distribuite sopra quattro o cinque case, salvano un galantuomo dall'osteria o dall'ordinario di fami- glia per una grassa metà dell'anno. Il mondo in queste cosuccie non manca di una certa filosofia. M'imagino che adesso i miei buoni lettori s'aspet - tino la morale dell'opera: ma v'è bisogno di darla? non è sparsa abbastanza per ogni pagina? se non ve ne siete avveduti, è segno che io sono un autore dei più sublimi e difficiil a capirsi: e quasi me ne persuado per le interpretazioni incredibiil alle quali vo soggetto. Comunque sia la cosa, mi proverò a concentrare tanta dottrina in una succosissima quin- tessenza. I conviti stanno fra le migliori costumanze del consorzio civile : sono un piacere innocente e fat- to per tutte le età : avviano e rassodano le amicizie ; moltiplicano le conoscenze simpatiche o vantaggio- se: giovano a perfezionare l'educazione pel contatto promiscuo e spontaneo della gentilezza, dell'ingegno, dei modi squisiti; tendono a diminuire le disugua-

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